Dal seminario di sceneggiatura a cui sono stata giovedì scorso:
La crescita e il cambiamento fanno parte del ciclo della vita.
- Perché il cambiamento è essenziale per crescere, è un requisito obbligatorio della vita
- Se qualcosa non cresce e si sviluppa è destinato al decadimento e alla morte
- Non esistono condizioni di stasi in natura. Niente è mai in una posizione permanente, o cresce o diminuisce
Anche in sceneggiatura per avere una storia interessante il protagonista deve essere in una fase della sua vita in cui per sopravvivere deve cambiare. Il conflitto nasce dalla resistenza al cambiamento del protagonista, dalla sua lotta interiore per mantenere i vecchi meccanismi di sopravvivenza.
La maggior parte di noi infatti resiste al cambiamento e si afferra ai vecchi meccanismi di sopravvivenza perché sono familiari e sembrano più sicuri. Perché è più facile coabitare con ciò che conosciamo che affrontare il nuovo, anche se ciò che conosciamo ci fa sentire soli, depressi, impauriti, non amati. Il risultato è che molti di noi combattono per mantenere relazioni distruttive, lavori non soddisfacenti, dipendenze dannose, comportamenti immaturi anche se in essi non c’è più nessun valore e vitalità.
In sceneggiatura la resistenza del protagonista al cambiamento viene definito da Dara Marks come il fatal flaw, ovvero la lotta all'interno del personaggio per mantenere vecchi schemi di sopravvivenza che ormai hanno perso la loro utilità.
Grande Dara! Utile non solo per la sceneggiatura.
Per saperne di più sul Fatal Flow secondo Dara Marks: http://www.storylink.com/article/192
2 commenti:
non è che l'esigenza di cambiamento è solo desiderio di felicità?
E dunque per raggiungere la felicità bisogna attuare il cambiamento?
No, no, Paola non ascoltarmi!;-)
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