venerdì 21 novembre 2008

La porta del gatto... un terrazzo all'Esquilino

Nel convegno dell’altro giorno si parlava dei LoveMarks di quelle cose che attraggono oltre ogni ragione, offrendo risposte non solo sul piano razionale, ma anche sul piano delle emozioni.
Anche quando compriamo una casa, diceva il relatore, facciamo tutta una lista di parametri razionali a cui la casa deve rispondere e poi non si sa perché ne scegliamo una che a tutti questi parametri non risponde, perché ha qualcosa che ci suscita emozione, risponde a qualcosa di interiore…

E così è stato per me! In una giornata grigia di poco più di un anno fa, dopo che avevo visto decine di case improbabili a prezzi esorbitanti, improvvisamente, in una casa sgangherata all’Esquilino, una porta da gatto che dava su un terrazzo coperto da un tetto di lamiera ha attratto la mia attenzione.

E di colpo mi sono vista lì!

Mi sono immaginata il gatto che passava dalla porta, il terrazzo fiorito, il tetto di lamiera trasformato in porticato e io lì in mezzo alle piante, a coltivare erbe aromatiche, rilassata nella mia oasi campagnola in mezzo alla città.

E anche le strade degradate vicino alla stazione, che avevo guardato con sospetto prima di salire, mi sono apparse in una luce nuova. Strade, è vero, puzzolenti, ma anche piene di profumi di spezie, la Chinatown romana, non c’è dubbio, ma anche un luogo dove viaggiare stando fermi, dove mi basta girare l’angolo e dalla Cina sono passata al Pakistan.

La casa pur con i suoi soffitti in legno perlinato stile baita e i pavimenti ricoperti da mattonelle stile bagno, mi è sembrata piena di possibilità. Avrei tolto questo, messo quello e sarebbe tornata una bella casa vecchiotta, senza troppe pretese ma calda, che avrebbe rispecchiato me e i miei interessi. Così diversa dalla mia algida casa milanese, nel centro storico degli antiquari, protetta dalle Belle Arti, con per vicini commercialisti, avvocati e gli aristocratici che lì abitavano da 150 anni. Le famiglie storiche milanesi, i cui cognomi si vedono nei nomi delle strade. Tutti, tranne il simpatico e famoso presentatore televisivo, molto sulle loro, a partire dal portiere, il Sig. Anostini. E invece qui vecchietti, studenti, giovani coppie e i vari Hang, Wang, Martinez. E Agostino, il portiere.

Prima di uscire dalla visita con l’agenzia immobiliare, ho visto una frase buddista scarabocchiata sul muro. Non ricordo le parole esatte, l’hanno cancellata i muratori, ma era sul continuo e necessario cambiamento delle cose… anch’io avevo bisogno di cambiare…

Ho comprato la casa. E’ iniziata una nuova vita.

3 commenti:

Paola ha detto...

incoraggiante....(e non interessante)... spero di vedere presto un segno che mi faccia sentire di nuovo "a casa"

Paola ha detto...

tingsoggi ho visto una casa "con personalità"... sembra la prua di una nave. non amo salire sulle navi ma l'idea del navigare verso un orizzonte un pò come nel mio sogno mi incoraggia moltissimo.

Lisa ha detto...

La prua di una nave... eccolo il segno! Sono a favore! Martedì porti la piantina?